PREVISTA PROTESTA SENZA PRECEDENTI IN VISTA DEL DERBY DELL’8 NOVEMBRE. LE PARTI SONO FERME SULLE PROPRIE POSIZIONI E NON FARANNO UN PASSO INDIETRO.

 

Il derby Roma-Lazio in programma l’8 Novembre si disputerà in un clima spettrale: per la prima volta nella storia della stracittadina, gli ultras capitolini diserteranno le curve. Ad unire le due fazioni la decisione del prefetto di Roma Gabrielli che, per motivi di sicurezza, ha predisposto la segmentazione dei settori popolari e l’innalzamento di barriere amovibili nei pressi dei distinti. Una decisione senza precedenti volta al maggior controllo degli spettatori mediante i circuiti di videosorveglianza e ad un censimento più accurato da parte della polizia.

 

Le misure sono scattate al termine dello scorso anno, in occasione dell’ennesimo accoltellamento ai danni dei supporters avversari, avvenuto in uno degli snodi che attorniano l’olimpico. Nel corso di questa stagione, gli aficionados capitolini, avevano già reso note le proprie posizioni riguardo le direttive dell’organo territoriale di governo: i biancocelesti disertando l’impianto in occasione dell’esordio contro il Bologna; i Romanisti manifestando all’esterno durante la partitissima contro il Barcellona.

 

E’ innegabile che lo spezzettamento del cuore del tifo popolare, reso ancora più inopportuno dalla particolare conformazione dello stadio posto su un unico livello, rappresenti un danno immenso all’organizzazione dei cori e delle coreografie. E ad oggi, per quanto riguarda i reati commessi all’esterno dell’impianto, non si comprendono la misura della deterrenza e la reale efficacia repressiva del package cautelativo concertato da prefettura e questure. Tali provvedimenti, oltre a privare la stracittadina dei canonici sfottò e del campanilismo, inaspriscono in misura ancora maggiore i contrasti tra tifosi ed istituzioni.

Sia i supporters Laziali sia i Romanisti non sembrano intenzionati a recedere dalle loro posizioni: “Non andiamo allo stadio ed invitiamo tutta la curva a non farlo, pensiamo sia la cosa più giusta per dimostrare il grave danno perpetrato ai danni dei tifosi”. Tuonano i giallorossi.

 

“Altra cosa molto triste sono le direttive della Federcalcio sulla regia preventiva delle partite in cui non saranno inquadrati striscioni e fumogeni, non ricordando che il tifoso è la locomotiva di questo sistema: Chi va allo stadio vuole vedere lo spettacolo rappresentato da tutti e non solo dai ventidue calciatori in campo”, concludono gli ultrà della Lazio.

 

Si addensano nuove nubi sul sistema calcio, già martoriato dallo scandalo Infront degli ultimi giorni. Nel frattempo la petizione comune, lanciata fai tifosi sulla piattaforma digitale change.org, e indirizzata al ministro dell’Interno Angelino Alfano, al prefetto e ai due club, ha quasi raggiunto le diecimila firme. Curva nord e Curva sud eternamente rivali camminano finalmente a braccetto: se non altro, l’unico merito di Gabrielli è proprio questo.

 

di Maurizio de Ruggiero

 

 

 

 

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