Tre regali all’avversario e nessun dono sotto l’albero: i lupi naufragano a Crotone, al culmine di un primo tempo memorabile e di una ripresa da dimenticare. Si ferma a quota cinque il filotto di risultati utili, frutto di tre pareggi e due vittorie consecutive.

Al netto delle responsabilità l’esito finale è fin troppo penalizzante per l’Avellino, trafitto nel momento migliore della gara da una rete rocambolesca. Impossibile sopperire alle assenze di Trotta e Tavano combinate all’annosa squalifica di Castaldo (senza contare il forfait di Rea in difesa).

Tesser, obbligato dalla contingenza, ha approntato il 4-3-2-1 con Mokulu unica punta davanti al duo Gavazzi-Bastien, fiancheggiato dalla maginot composta da Arini, Jidayi e D’Angelo.

A dispetto delle defezioni plurime i biancoverdi hanno disputato una gara gagliarda, specie nei primi minuti di gioco, con i pitagorici atterriti dal continuo incedere degli ospiti. Peccato, pero, non aver capitalizzato le innumerevoli occasioni imbastite, disinnescate da un Cordaz in stato di grazia. Un eventuale vantaggio avrebbe cambiato l’abbrivio di un match spettacolare sin dalle prime battute.

Nel secondo tempo i ruoli si sono invertiti, con i calabresi abili a gestire il pallino del gioco e gli ospiti rintanati nella propria metà campo. I cambi di Tesser questa volta non hanno inciso: Zito è apparso la controfigura di se stesso ed Insigne, fatta eccezione per il goal della bandiera, si è fatto notare solo per un paio giocate velleitarie a centrocampo. La difesa, al contrario, ha rintuzzato le incursioni degli avanti avversari finché ha potuto: Ligi e Biraschi si sono distinti in fase di contenimento con discreti interventi in marcatura ma alla distanza hanno sofferto le scorrerie dei funamboli crotonesi.

 

 

Il campionato è ancora lungo ed espugnare lo Scida sarà difficile per tutti. A tal proposito il mister dovrà lavorare sulla tenuta psicologica del gruppo, ancora asservita ai risultati e sui meccanismi difensivi in fase di non possesso. Troppe le amnesie, tante ancora le defaillance di un reparto che fatica a trovare la quadra.

Un’altra giornata va in archivio e domenica si torna in campo: prossimo appuntamento al Partenio contro il Latina (a quota 16), avversario di mille battaglie. La classifica è deficitaria e la vittoria, dopo la débâcle dello Scida, è l’unico risultato ipotizzabile.

Sarà fondamentale recuperare Trotta in attesa del rientro di Castaldo, sempre più prossimo. Solo allora l’Avellino potrà esprimere tutto il suo formidabile potenziale. Solo allora la creatura di Taccone raggiungerà la sua forma completa. E con un dono così, risulterà più appropriato parlare di albero di natale. Con la speranza che non sia troppo tardi…

 

di Maurizio de Ruggiero

 

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