29/12/2018 | 18:50

Era nell’aria da tempo ma adesso è ufficiale: la Sidigas S.p.a, società proprietaria delle più importanti realtà sportive avellinesi (Ssd Avellino e Scandone) è in crisi profonda. Una crisi conclamatasi nelle ultime settimane e comprovata (oltre che dall’immobilismo in sede di mercato) dalle dichiarazioni di uno sconsolato Alberani: “E’ un momento molto difficile, ci sono problemi di natura economica. Non sarebbe giusto far finta di nulla, viviamo un momento di precarietà”. Concetti lapidari che lasciano poco spazio ai dubbi e un solo interrogativo: come può un’azienda tanto solida (al punto da divenire proprietaria del 95% delle quote della neonata società di calcio) sfiorire dalla sera alla mattina? Mistero della fede. Segreto di Stato (o di Pulcinella). Di certo la lettura sarebbe meno nebulosa se patron Gianandrea De Cesare tenesse una conferenza stampa chiarificatrice. Ma in assenza di delucidazioni ufficiali, attesa la correlazione tra Sidigas S.p.a., Avellino e S.s.f. Felice Scandone, saremo noi di uncalcionelsedere  ad elencare le cause del dissesto e gli attori del disastro. Partiamo.

 

SIDIGAS

La società di Contrada Vasto non deposita i bilanci dal 2015 e risulta essere destinataria di uno stuolo di decreti ingiuntivi. Non c’è avellinese che conosca un amico, parente, conoscente o familiare che non vanti un credito nei confronti dell’azienda gas cittadina. A conferma di quanto scritto è d’uopo menzionare una serie di episodi allarmanti: tempo fa, un condominio della città capoluogo, benché fosse portatore di un credito pari a poche migliaia di euro (da eccepire in compensazione) nei confronti di Sidigas S.p.a., si è visto distaccare inspiegabilmente le utenze. La stessa Sidigas aveva in precedenza emesso fatture alterate nei confronti dello stabile per un importo pari a 400.000 euro. Il condominio ha poi contestato le fatturazioni in sede giudiziale (con il giudice che ha accolto le tesi difensive condannando la società di distribuzione alle relative spese). Nello stesso periodo un colosso nazionale nel campo degli idrocarburi ha iscritto a ruolo ricorso per decreto ingiuntivo contro Sidigas per un importo pari a 11 milioni di euro (che ha portato al pignoramento in atto); stessa sorte è toccata ad una società del gas della capitale che vanterebbe un credito di ben 24 milioni di euro

 

SSD AVELLINO

Se Atene piange, Sparta non ride. Figuriamoci Avellino. La società del presidente Claudio Mauriello è legata a doppio filo (poveraccia) alle sorti di Sidigas, proprietaria, come detto del 95% delle quote (pari a 9500 euro). Non ci crederete ma la Ssd, dalla sua fondazione ad oggi, ha già contratto debiti nei confronti di un noto hotel Mercoglianese (ma non solo) per 30.000 euro in riferimento al vitto ed alloggio di calciatori e cestisti. Tanto è vero che la società ha appena preso in fitto quattordici monolocali di proprietà del Country Sport. Cattive notizie anche sul fronte stadio e dipendenti: la Ssd è morosa relativamente al pagamento delle mensilità di settembre, ottobre, novembre e dicembre e deve ancora garantire la corresponsione degli emolumenti destinati agli steward (a secco da inizio campionato).

Come se non bastasse le quote della società Calcio Avellino risultano essere pignorate a cagione di un contenzioso di 266.000 euro (inizialmente pari a poche migliaia di euro) con lo stabilimento industriale di Frigento Polidecor, causa mancato allaccio delle condutture del gas. Il magistrato, in sede giudiziale, ha poi ha disposto il riallaccio coatto delle utenze da parte della Sidigas per il tramite delle sue maestranze tecniche.

Un trend poco rassicurante che coinvolge, come avremo modo di scoprire nel dettaglio, anche la palla a spicchi. 

 

SCANDONE 

Piove sul bagnato anche in casa Scandone. E non poteva essere altrimenti. La proprietà non avrebbe pagato il corrispettivo convenuto nei termini pattuiti in riferimento ai contratti di noleggio stipulati con due note concessionarie del capoluogo (al punto da stipulare un accordo con una terza). Ci sarebbero problemi anche con la Siae per il mancato versamento del canone annuale per la diffusione della musica durante le manifestazioni sportive. Grane anche con Palazzo di Città: la Scandone dovrà rimborsare al Comune il canone di mutuo al credito sportivo quale contropartita per l’utilizzo del Palazzetto. 

Cattive notizie anche sul fronte lavanderia e biglietteria: con 40.000 euro da versare per il lavaggio degli indumenti dei cestisti ed altri 40.000 euro da corrispondere a Go2 che aveva l’esclusiva della stampa dei biglietti, ora passata a Viva Ticket. Dulcis in fundo, non sarebbero stati onorati i canoni di locazione (110.000 euro) alla proprietaria delle unità immobiliari dove alloggiavano i cestisti.

Sidigas, Ssd Avellino, Scandone. Stessa proprietà, stesso management, stesso destino. A meno che De Cesare non scenda in campo personalmente sacrificando il proprio capitale personale. Prima che la barca-elicottero affondi per sempre.

 

di Maurizio de Ruggiero

 

Leggi anche: De Cesare, Mauriello e il mistero dei quattro milioni. Quanti intrecci in casa Ssd Avellino...

  

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