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Il campionato, invece, viene vinto contro ogni pronostico dal Larissa, che viene però privato del titolo per una irregolarità nel tesseramento di un giocatore. La conseguente rivolta cittadina, assume immediatamente proporzioni mastodontiche, con centinaia di veicoli dati alle fiamme, edifici danneggiati e il traffico ferroviario interrotto. Dopo quasi una settimana di isolamento e di guerriglia urbana, le autorità calcistiche rettificano la decisione per motivi di ordine pubblico, revocando la squalifica e consentendo alla Grecia di riattivare i collegamenti con il resto del mondo. Negli anni a seguire le immagini di ragazzi appollaiati alle reti di recinzione, a diversi metri da terra, sono sempre più frequenti mentre, in pieno inverno, si notano gruppi di Ultras a torso nudo, una regola d’onore adottata per essere obbligati a urlare e agitarsi per sconfiggere la morsa del freddo oltre che per distinguersi dal resto del pubblico, spesso convinto a suon di botte a cantare o a battere le mani.

Il bollettino di guerra prosegue nella stagione successiva quando, a Salonicco, 700 sostenitori dell’Olympiakos vengono assaltati dai rivali del Paok, con conseguenti ricoveri in ospedale. Dieci giorni dopo, sono i tifosi Italiani del Napoli a restare asserragliati dentro il Toumba per alcune ore, uscendo dal campo del Paok a notte inoltrato grazie all’intervento degli uomini del MAT. Sempre nello stesso periodo, dopo una trasferta nel nord della Grecia, i Gate 7 incontrano casualmente in autostrada un nugolo di Ultras del Panathinaikos, incendiando il loro pullman dopo una colluttazione. In questa stessa prima giornata di campionato 15 tifosi dell’Aek e 7 poliziotti devono essere ricoverati all’ospedale di Salonicco a seguito di un’aggressione dei Piranhas del Paok. La settimana successiva i Gate 7 devastano lo stadio di Volos e tentano di linciare i loro giocatori per l’imprevista sconfitta.

Nel mese di novembre si registra una gigantesca invasione di campo durante Olympiakos-Paok, con i tifosi di Salonicco e gli agenti di scorta assediati sugli spalti. Il bilancio finale è di 30 feriti e 9 arresti ma la risposta non si fa attendere. Nel gennaio del ’90 sono i Piranhas del Paok a invadere il campo contro Olympiakos, con la polizia che registra ben 36 feriti. Meno di due mesi ed ecco il presidente dell’ Olympiakos, Argiros Saliarelis, aggredisce un cameraman al termine di un derby contro il Panathinaikos. 4 poliziotti restano contusi e 16 tifosi dell’ Olympiakos vengono arrestati. Sul fronte europeo la situazione si dimostra altrettanto allarmante.

L’Aek subisce la squalifica dalle competizioni Uefa per un anno, dopo gli incidenti scoppiati nel match contro i francesi dell’Olympique Marsiglia nel novembre ’89. Due anni più tardi è il turno dell’Olympiakos, che subisce la stessa sorte dopo i gravi disordini della partita contro la Sampdoria. A completare il quadro provvedono gli Hooligan del Paok, che nel settembre ’92 invadono il campo per aggredire i giocatori del Paris St.Germain. C’è da notare, infine, come lo stile dei casual non abbia minimamente attecchito nel movimento Ultras greco, che continua a preferire ad ogni possibile mascheramento la fiera rivendicazione della propria aggressività.

 

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