I Lupi sbranano il Picchio al cospetto di un Partenio fiammeggiante sfoderando un’esibizione monstre. Seconda vittoria in campionato per gli irpini, che agganciano i marchigiani, a quota 10 punti in classifica. Una classifica ancora in disaccordo con gli obiettivi stagionali e frutto di una media avvilente; anche se dal computo mancano almeno 4 lunghezze, frutto di errori arbitrali seriali.

 

I biancoverdi, nel vano tentativo di piegare le resistenze delle avversarie, nel corso del torneo avevano sofferto tremendamente in casa, subendo valanghe di reti (ben sette solo contro Brescia e Vicenza). Tesser, contro Cacia e compagni, ha ripresentato il consueto 4-3-1-2 invertendo Trotta per Mokulu, con Biraschi sulla catena destra di difesa al posto di Nica. Nonostante i correttivi apportati, per oltre metà del primo tempo si è vista una squadra ammorbata dalle recenti débâcle interne e timorosa di sfigurare dinanzi il pubblico amico. L'Avellino sino al vantaggio (siglato alla prima conclusione nello specchio) ha subito l’iniziativa dell’Ascoli, che è arrivato per primo su tutte le palle con grande veemenza. Fortuna ha voluto che Altobelli, al 17’ della prima frazione, ciccasse il tap-in vincente a Frattali battuto: un episodio che avrebbe irrimediabilmente scalzato l'inerzia della contesa verso altri lidi.

 

La gara è proseguita senza sussulti, sino al corner chirurgico di Tavano che ha propiziato lo stacco imperioso dell’accorrente Mokulu che ha trafitto il portiere piazzando la sfera sotto il sette. Da lì in poi i padroni di casa hanno giocato con disinvoltura raddoppiando dopo pochi giri di lancette col contropiede mortifero proprio di Tavano, servito da un filtrante al bacio di Insigne (ottima prova la sua). Una rete fondamentale per l’ex Empoli, che si è sbloccato dopo un digiuno forzato di nove, infinite partite: una condizione inedita per un bomber che ha segnato in ogni categoria professionistica senza soluzione di continuità. A sublimare il trionfo ci ha pensato Gavazzi, all’inizio della seconda frazione, ponendo fine alle ostilità con un destro da fuori deviato da un difensore avversario.

 

                                               

 

ANALISI TATTICA- Il risultato è sempre è figlio delle contingenze: in questo frangente l’Avellino è stato fortunato a trovare il vantaggio con il primo vero tiro in porta del match e a raddoppiare a stretto giro di posta. È Inopportuno pavoneggiarsi e credere che una vittoria sia la panacea di tutti i mali, ma a Tesser va riconosciuto il merito di aver finalmente disposto una squadra corpulenta, tarchiata e che, dopo il vantaggio, si è sbloccata mentalmente sfoggiando buone trame, senza mai prestare il fianco alle incursioni dei nemici, rintuzzati da un centrocampo coriaceo con i mediani Arini, Jidayi e Gavazzi che hanno fatto densità coprendo ogni spazio del campo. Giusta la scelta del mister di concedere un break a Trotta e schierare l’inconsueto duo Mokulu-Tavano. Nelle scorse apparizioni i lupi avevano patito la scarsa propensione difensiva delle punte in fase di non possesso; questa volta, invece, il belga (finalmente in campo da titolare) si è sacrificato stoicamente scalando sino a metà campo. Sembra stucchevole ma, giocoforza Il tridente presuppone, a palla scoperta, l’arretramento a sostegno della mediana ed attaccanti propensi ad un lavoro fisico sfiancante. Impossibile non capirlo, doveroso ricordarlo. Tavano, a conferma delle nostre precedenti analisi (clicca qui), ha disputato la migliore gara della stagione e non è un caso che una simil prestazione sia coincisa con l’assenza di Trotta (i due difficilmente possono coesistere senza snaturare le proprie attitudini).

 

Gli esami non finiscono mai e non c’è tempo per gioire: la mente è già proiettata al prossimo incontro con la Ternana, in trasferta. Una sfida complicata, contro un’avversaria reduce dal mirabolante successo esterno contro il Latina. Bisognerà imprimere continuità al cammino centrando un risultato positivo. I rientri di Gavazzi e Biraschi, uniti al recupero di Chiosa lasciano ben sperare anche se bisognerà fare a meno del mastino Rea, vittima di un infortunio riacutizzatosi contro l’Ascoli.

 

Sabato Tesser, ex di lusso della partita, dovrà fare i conti con il suo passato. L’Avellino, invece, affronterà il presente con rinnovata fiducia per il prossimo futuro.

 

di Maurizio de Ruggiero

 

 

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