15/07/2019 00:36

Avvocato, come cambiano gli scenari con il concordato in bianco?

«Tecnicamente gli scenari sono completamente inalterati. Abbiamo, di fatto, una sovrapposizione tra la Procura e la Sezione Fallimentare, complementari l’uno rispetto all’altro; un “doppio binario” che si va ad intersecare. Alla Fallimentare ci troviamo di fronte ad un Concordato Preventivo dove nonostante non ci sia stato uno spossessamento da parte della gestione della Procedura Concorsuale ci sono dei vincoli “sub iudice” a cui si devono attenere coloro che hanno fatto la domanda per la Procedura Preconcorsuale»

Continui…

«Da questo, come Lei sa, ne deriva che la straordinaria amministrazione della società Sidigas deve passare il vaglio del Tribunale Civile e dal parere, qualora richiesto, dei Commissari Giudiziali. Questo per quanto riguarda il terzo piano del Tribunale, mi riferisco alla Sezione Fallimentare. Vale da pena di rammentare che l’istanza di fallimento presentata dalla Procura di Avellino è stata paralizzata parzialmente attraverso il concordato in bianco, dove da qua a 60/120 giorni o se ci sarà la proroga a 180 giorni si dovrà presentare un piano di risanamento con le garanzie per il risanamento stesso. Ad oggi non sta fallendo l’Us Avellino che è solo un asset del contesto Sidigas, ma la Sidigas Spa che ha una compartecipazione nell’Us Avellino (pari al 95%, ndr) e nella Scandone. Di conseguenza il problema è soprattutto nell’operatività essendo Sidigas Spa il socio di maggioranza rispetto alla partecipazione societaria dell’Us Avellino»

Il curatore può vendere la società non interfacciandosi con la proprietà o c’è bisogno del placet di Giannandrea?

«Oggi la gestione ordinaria può farla Sidigas Spa. Per gli atti di straordinaria amministrazione va chiesta l’autorizzazione al Tribunale Civile e il parere a Commissari Giudiziali. Accanto a questo c’è il doppio binario di cui Le parlavo prima. La Procura, da quel che mi consta, non avrebbe convalidato il sequestro dei beni. Il problema di fondo risiede nel fatto che la tempistica del Tribunale sia Penale che Civile è diversa da quella calcistica. Il tempo corre veloce e la data del 31 luglio e del 4 agosto è prossima e, ad oggi, siamo in alto mare»

Come si potrà operare sul mercato con questo fardello incombente?

«In questo momento abbiamo un limite dato dalla Procedura Concordataria rispetto alle autorizzazioni a darsi, ma ci sarebbe un limite ancora maggiore rispetto al sequestro dei beni nel momento in cui si andasse a convalidare il tutto in Procura. E’ ovvio che gli avvocati della Sidigas andranno ad effettuare una istanza di dissequestro qualora ci fosse la convalida»

Che tempi ci sono per un’eventuale istanza di dissequestro?

«La tempistica del Tribunale Penale e Civile è diversa dalla tempistica del calcio. Lei calcoli che un Gip può convalidare entro dieci giorni come nel caso di specie e quindi possiamo arrivare a dei tempi tecnici che vanno al di là di quelli previsti per l’inizio della stagione e mi riferisco alla Coppa Italia»

A Suo parere la Sidigas come procederà con la gestione? Come può collimare una conduzione del genere con i tempi calcistici?

«Vanno innanzitutto analizzati gli scenari. Scenari estremamente complessi ed anche curiosi da un punto di vista giuridico. Perché in ragione del doppio binario di cui le parlavo prima, gli aspetti Civili e Penali si intersecano. A questo punto potremmo addirittura avere una doppia gestione che vedrebbe coinvolti da un lato i Commissari Giudiziali e il Tribunale Civile e dall’altro un Amministratore Giudiziario nominato in sede Penale. Il doppio binario è oltremodo complesso e si va finanche a sovrapporre. Due asset aziendali completamente diversi all’interno delle rispettive procedure: alla Sezione Fallimentare in sede di Concordato Preventivo in Bianco ci troviamo solo Sidigas Spa; mentre in Procura vi è un altro asset molto ma molto più complesso. Quindi abbiamo un minus alla Fallimentare, rispetto ad un maius in Procura; è chiaro che il sequestro dei beni è molto più pernicioso per il gruppo aziendale Sidigas che fa capo a Giannandrea De Cesare, perché andrebbe a paralizzare l’operatività di tutto il contesto societario e non di una singola società e mi riferisco alla Fallimentare. Le spiego un passaggio: venerdì è stato detto che l’Avellino e la Scandone non rientrano nel concordato. Teoricamente è ineccepibile»

Come è possibile enucleare questi due contesti (Scandone e Uesse) dal concordato? Detto così sembra un controsenso…

«Non rientrano perché il fallimento eventuale non può mai essere dell’Avellino o della Scandone. Tecnicamente oggi quella che è fallibile è Sidigas Spa che ha solo delle compartecipazioni all’interno dei contesti aziendali, quindi chi fallirebbe è colei per la quale è stata fatta l’istanza di fallimento. E’ ovvio che nell’operatività di una società che detiene il 95% delle quote dell’Avellino calcio, automaticamente c’è una paralisi dell’operatività dell’Avellino e della Scandone che sono attratte irreversibilmente all’interno della procedura. E’ chiaro che pur non rientrando all’interno del contesto del concordato, comunque c'è una sorta di inoperatività della società Us Avellino rispetto alla vicende della Sidigas Spa. Le società sono strettamente collegate perché una è controllata e l’altra controllante, quindi se si paralizza la controllante automaticamente viene paralizzata anche la controllata. Il contesto della fallimentare del concordato preventivo è un contesto che lascia alla Sidigas alcuni spazi di manovra. Il sequestro dei beni, viceversa è estremamente pernicioso ed  assai negativo anche per tutto il prosieguo della vita dell’Us Avellino e della stessa Sidigas Spa»

I tempi dell’eventuale sequestro quali sono?

«Nel caso di specie si dovrà aspettare la convalida del Gip a partire da quando è stato portato alla sua attenzione il sequestro dal Pubblico Ministero.

Il concordato in bianco potrà agevolare la Sidigas anche in sede penale?

«A mio parere sì. Per loro potrà essere una difesa perché, fra le righe, se andiamo ad interpretare la volontà dell’azione penale e della azione civile il Concordato Preventivo farebbe venir meno quel principio che ha enucleato il Pubblico Ministero che ha formulato l’Istanza Fallimentare nel momento in cui ha parlato di insolvibilità. Perché accettare un Concordato Preventivo equivale a dire che la solvibilità ci potrebbe essere. Il doppio binario va analizzato attentamente e sono sicuro che gli avvocati della Sidigas sapranno come muoversi in proposito. Per l’Avellino, comunque l’optimum sarebbe a mio parere un’eventuale cessione lontano da questi scenari e parlo da tifoso»

 

Un eventuale acquirente con chi dovrebbe interfacciarsi?

«Ci vuole la volontà della proprietà»

E qualora ci fosse la volontà della proprietà?

«A quel punto se il sequestro viene convalidato bisogna interfacciarsi con l’amministratore giudiziario nel penale e contestualmente bisogna avere anche l’autorizzazione da parte del Tribunale Civile e il parere dei Commisari Giudiziali perché tecnicamente quello è un asset importante della Sidigas Spa e se va dismesso quell’asset va liquidato e la liquidità ovviamente andrà a far parte anche del concordato»

Se dovessero profilarsi tali scenari che tempi ci sarebbero?

«Il discorso è che non è breve rispetto alla tempistica sportiva ma prima di ogni cosa ci vuole la volontà di vendere che non so se a questo punto la proprietà abbia o meno alla luce anche di ciò che viene dichiarato»

E se il sequestro dei beni non dovesse essere convalidato?

«In questo caso ci vorrebbe soltanto l’autorizzazione del Tribunale Civile e, nel contempo, il parere, se richiesto, dei commissari giudiziari, oltre alla volontà della proprietà»

Lei sa che tutti gli imprenditori, in ragione del principio dell’autonomia patrimoniale perfetta, preferiscono mettersi al riparo da eventuali aggressioni dei creditori attraverso lo schermo offerto dalle società di capitali, in modo da rispondere dei debiti della propria società soltanto nei limiti della quota conferita. Giannandrea, considerata l’istanza di fallimento non poteva slegare i destini di Sidigas ed Ssd Avellino e diventare, in quanto persona fisica, proprietario del 100% delle quote?

«La domanda non è pertinente e le spiego il perché. Noi dobbiamo ragionare in maniera oggettiva rispetto a siffatte fattispecie. Non possiamo mettere le mani nelle tasche degli imprenditori e non possiamo condizionarli rispetto alle loro scelte. La sua domanda va fatta direttamente all’imprenditore. Questi scenari vanno gestiti con diligenza e responsabilità da parte dell’imprenditore»

Se non fosse irreperibile da settimane potremmo chiederlo a lui, non trova?

«Lo so ma la responsabilità è aziendale e noi non possiamo entrarci.  Tutto ciò che noi possiamo dire va a cozzare con quello che è l’asset aziendale che ha valutato l’imprenditore nello specifico momento»

Ma tecnicamente era possibile l’operazione? Giannandrea poteva estromettere la Sidigas e assumere in prima persona il comando della società in quanto persona fisica?

«Non è il problema di essere possibile o meno. La cosa importante rispetto all’attività imprenditoriale è la volontà dell’imprenditore. Noi non possiamo sapere o capire ciò che non conosciamo. Non possiamo comprendere appieno le sfaccettature dell’attività aziendale nello specifico, qualsiasi valutazione esterna è sbagliata sotto qualsiasi profilo e neanche corretta all’interno di un contesto così complesso, dove oggi si è articolata una situazione particolare sia nel Tribunale Civile che Penale»

Come mai la società ha tenuto all’oscuro di tutto i tifosi? Perchè Giannandrea ha continuato ad ostentare sicurezza addirittura festeggiando la promozione su uno yacht? Eppure i problemi di cui stiamo discutendo non nascono di certo oggi. Non trova?

«Deve fare un’altra valutazione. Io non contesto il modus operandi, quello va rispettato. Il problema è l’eccessiva sicurezza. Sarebbe stato opportuno che in un determinato contesto ci fosse stato un atteggiamento più umile rispetto a determinate situazioni. Forse questa umiltà è mancata. I problemi Sidigas li ha sempre avuti, ma queste vicende avvengono con una tempestività incredibile e pertanto non riesco a colpevolizzare De Cesare ed il suo staff perché per loro era un’ipotesi lontanissima. Piuttosto l’unica critica che si può fare è che determinate piccole situazioni andavano risolte prima»

A cosa si riferisce?

«Ad esempio alla situazione di Polidecor che ha dato la stura alla prima Istanza di Fallimento che fu rigettata dal Giudice Russolillo, al pari del pignoramento delle quote da parte della stessa società. Le piccole avvisaglie per un imprenditore di quel calibro andavano risolte prima e in altro modo»

Se fosse l’avvocato di Giannadrea cosa gli consiglierebbe di fare?

«Le confesso che è complicato (sorride, ndr). Ma certamente uno studio come quello dell’Avvocato Mauriello non ha bisogno di consigli. Penso che il collega sappia benissimo cosa deve fare. Il consiglio che posso dare da tifoso è di tirare fuori l’Avellino da questa situazione, in ogni modo e con ogni mezzo, anche cedendo la società. Gli imprenditori passano e la vita delle imprese è importante soprattutto per i dipendenti e coloro che vivono con l’impresa. Non dimentichiamo che la nostra è una passione, ma qui ci sono duecento persone che vanno tutelate e spero che De Cesare e Mauriello facciano il possibile in tal senso. In questo momento l’unica cosa che possiamo fare è invitare De Cesare e i professionisti di cui si avvale a fare in modo che la città continui a vivere di quello che ha vissuto fino ad oggi: calcio e Basket. Avellino vive il calcio sette giorni su sette, avevamo solo lo sport, una volta che ci viene tolto questo cosa ci rimane?»

Grazie, Avvocato

«A Lei»

 

di Maurizio de Ruggiero 

 

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